Incentivi alle assunzioni in Italia: una panoramica
- Autore: Dott. SCAVONE MARCO
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- 12 lug, 2019
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Gli ultimi dati diffusi dall’Istat rivelano che nella prima metà del 2019 si è assistito a una lieve crescita sia del numero complessivo di occupati, sia del tasso di occupazione, con riferimento soprattutto alle assunzioni a tempo indeterminato. Questa circostanza sembra far sperare in un’inversione di rotta nel mercato del lavoro, da anni alle prese con una grave crisi occupazionale, ma non può essere letta con eccesso di ottimismo, dal momento che, stando alle rilevazioni Eurostat, l’Italia è terza per tasso di disoccupazione nell’Unione europea (e seconda per tasso di disoccupazione giovanile).
Occorre dunque chiedersi quali sono gli attuali incentivi alle assunzioni e quali, invece, i fattori che scoraggiano le imprese ad assumere nuovi dipendenti.
Gli incentivi alle assunzioni 2019
La manovra 2019 da un lato ha introdotto nuovi incentivi all’occupazione, dall’altro ne ha prorogati alcuni già esistenti. Tra gli incentivi attualmente in vigore:
- incentivo strutturale all’occupazione giovanile stabile (a carico delle aziende 50% della contribuzione per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 35, 100% per l’assunzione di studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro o apprendistato);
- incentivo assunzioni nel Mezzogiorno (esonero contributivo totale per le imprese delle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna);
- bonus occupazionale giovani eccellenze (esonero totale per assumere giovani laureatisi con 110 e lode entro la durata legale del corso di studi o lavoratori under 35 in possesso di un dottorato di ricerca);
- incentivi per assunzione di beneficiari del Reddito di cittadinanza, fino a un massimo di 780 € mensili;
- contributo alle cooperative sociali che assumono donne vittime di violenza di genere;
- incentivi per l’assunzione di lavoratori in CIGS, percettori di NASpI, donne e over 50;
- incentivo per l’assunzione di giovani “NEET”, ovvero giovani under 30 non impegnati in attività di studio, lavoro o formazione che hanno aderito al Programma “Garanzia Giovani”.
I freni all’occupazione
Se è dunque vero, come si è appena visto, che nel 2019 le imprese hanno a disposizione una vasta gamma di incentivi per assumere, cosa ancora va fatto per spingere l’occupazione e per riallineare l’Italia alla media occupazionale europea?
Sembrerebbe opportuno percorrere due strade.
Innanzitutto, ridurre ulteriormente la pressione fiscale, che in Italia rimane tra le più alte al mondo. Gli interventi dovrebbero riguardare non solo i contributi previdenziali, ma anche i premi assicurativi e le imposte complessive che gravano sulle imprese.
Occorrerebbe, poi, estendere gli incentivi ad altre fasce di popolazione. Il riferimento è soprattutto agli over 30, che finora sono stati esclusi da bonus e agevolazioni nonostante rappresentino una fetta molto ampia di persone.